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Batterie a fine vita, sfida o opportunità?

12 September, 2025 | 4 Minuti di lettura

Le batterie giunte a fine vita non sono necessariamente un rifiuto: possono aprire nuove opportunità di mercato e contribuire a un futuro energetico più sostenibile. Ecco scenari, sfide e possibilità legate al loro riutilizzo.

Un problema che arriverà presto

Nel 2035 la società inizierà ad affrontare un problema tecnologico di cui oggi si parla ancora poco. Cosa faremo delle batterie installate nelle macchine elettriche o nei BESS che hanno raggiunto la loro vita utile? Con la crescita esponenziale dell’uso delle batterie, dal 2035 in poi bisognerà gestire nell’ordine di circa 1 TWh di batterie l’anno, in rapido aumento nella seconda metà degli anni 2030.

Quanta vita resta nelle batterie

In particolare, le batterie sono considerate non più utilizzabili quando hanno perso circa il 20–30% della loro capacità di immagazzinare e rilasciare energia. Questo significa che le batterie considerate “a fine vita” hanno in realtà ancora il 70–80% della loro capacità, che può essere utilizzata per una miriade di applicazioni che non richiedono il massimo delle prestazioni. In altre parole, se le batterie hanno impiegato 10–15 anni per perdere ~20% della capacità, possono avere ancora diversi anni di vita residua in applicazioni secondarie, prima di esaurirsi totalmente.

Impatti economici e di mercato

In termini di mercato, le implicazioni sono gigantesche. Il valore di queste batterie a fine vita potrebbe essere virtualmente zero, anzi probabilmente negativo, in quanto lo smaltimento potrebbe avere un costo. Ma queste batterie “gratis” potrebbero fornire ancora un beneficio monetario, considerando che un impianto BESS nel 2025 ha un costo medio di circa 170 k€/MWh (stima CAPEX-only).

Applicazioni possibili

In termini di applicazione, queste batterie pensate per il mercato EV molto probabilmente potranno servire altri mercati, con requisiti di prestazione minori, come quello del BESS. Possiamo immaginare due scenari:

  • il primo in cui queste batterie servano un mercato BESS distribuito a servizio dei singoli utenti;
  • un secondo in cui siano assemblate in sistemi da aziende per applicazioni utility-scale.

Nel primo caso, potrebbero lavorare sulla gestione dell’energia per consumi domestici, sostituendo di fatto i generatori usati in caso di blackout e fornendo anche un contributo alla stabilizzazione tra domanda e offerta, con potenziale riduzione della bolletta elettrica. Nel secondo caso, le batterie potrebbero portare una miriade di benefici: innanzitutto contribuire quando i cicli di scarica e ricarica sono molto lenti, ma anche servire come “batterie di protezione” quando la rete richiede picchi in immissione o in assorbimento. Questa protezione andrebbe a vantaggio delle batterie installate, che sarebbero meno esposte a stress, aumentando di fatto le prestazioni e la vita utile.

Nuove opportunità industriali

Se questi scenari dovessero realizzarsi, ci sarà spazio per operatori di mercato capaci di appropriarsi di queste batterie a fine vita, testarle e assemblarle in nuovi moduli per la nuova applicazione. Operare su queste batterie sfrutta anche un altro beneficio indiretto: potenzialmente sono meno pericolose di batterie nuove, in quanto la capacità di carica è ridotta. Si potrebbe controbattere dicendo che le batterie potrebbero essere state usate in maniera non ottimale e quindi avere del litio metallico. Benché potenzialmente pericoloso, eventuali accumuli di litio metallico dovrebbero essere identificati con le giuste procedure di test.

L’Europa e le regole

L’Unione Europea è all’avanguardia per policy e regolamenti sul riutilizzo delle batterie a fine vita. Il Regolamento (UE) 2023/1542 attribuisce la responsabilità estesa del fine vita ai produttori di batterie/veicoli. Inoltre, ogni batteria potrà essere tracciata non solo per i dettagli di manifattura, ma anche — potenzialmente — per come è stata utilizzata nella sua vita. Infine, le batterie avranno un passaporto digitale che ne verifica requisiti e dati di sostenibilità.

Guardando al futuro

Oggi possiamo solo immaginare quali saranno le applicazioni future per le batterie a fine vita, ma abbiamo l’obbligo morale di iniziare a prepararci. Di certo serviranno supporti informatici su vari fronti. Innanzitutto, i test per valutare quali batterie possono ancora essere utilizzate saranno molto sofisticati e forse basati su AI e ML. Inoltre, le applicazioni menzionate avranno bisogno di sistemi di gestione e controllo avanzati per fare in modo che queste batterie possano davvero dare un contributo significativo, a fianco dei sistemi di batterie tradizionali.


Come ogni sfida e opportunità che ci riserva il futuro, possiamo tenere gli occhi aperti su questo mercato potenzialmente molto proficuo ed essere pronti e flessibili ad adattarci a coglierne le opportunità.

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